venerdì 2 ottobre 2009

Facce di tolla

http://www.danieleluttazzi.it/node/517


Giuseppe mi scrive: "Il viceministro della Comunicazioni Paolo Romani ha detto:-Se di satira vogliamo parlare, io ricordo una battuta in un programma che era di satira, ma dove l'intervista non era di satira, dove un certo Luttazzi intervistò un certo Travaglio e l'intervista si concludeva da parte di Travaglio con 'questo è un paese di me***-.

Visto che per questa frase sei stato denunciato per vilipendio, si dovrebbero almeno ricordare di te. In pratica non ti attaccano per la satira, ma per un'intervista seria e per una constatazione: "...non è facile trovare uomini liberi in quest'Italia di merda"; quell'Italia emersa dall'intervista a Travaglio, come tu stesso spieghi nel libro "Benventi in Italia".

Giuseppe Cossu

Il giudice infatti archiviò il caso proprio perchè mi riferivo all'Italia del malaffare. Ma Paolo Romani non è nuovo alle mistificazioni video: in tv ha smerciato più volte la balla che Satyricon fu un complotto elettorale ordito a casa di Zaccaria; lo ha ripetuto anche dopo che, per aver sostenuto quella stessa bugia, Bruno Vespa ha perso la causa per diffamazione.

Di Romani, questo galantuomo, è opportuno allora ricordare quanto scrisse nel 2008 Alberto Statera su "Affari&Finanza" :

E' sottosegretario in carica allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni, ma non tutti sanno che è soprattutto assessore agli Affari di Famiglia (famiglia Berlusconi, of course). Si chiama Paolo Romani e non ha remore nel confessare pubblicamente che ha accettato di fare l’assessore all’Urbanistica del Comune di Monza perché c’era “da risolvere un problema che è una spina nel fianco della famiglia Berlusconi”. [..] Così, vinte le elezioni a Monza, Romani viene spedito a fare l’assessore comunale all’Urbanistica. Ruolo nel quale si fa onore, perché organizza la vendita della Cascinazza alla Brioschi dei Cabassi, che pagano a Paolo Berlusconi 40 milioni, ma sottoscrivono una clausola che prevede una “integrazione” del prezzo al doppio o forse al triplo, nel caso di “valorizzazione” di quei terreni.

L’assessore, diventato nel frattempo sottosegretario nel IV governo Berlusconi si mette perciò di buzzo buono e presenta nei giorni scorsi una variante generale al Piano di Governo del Territorio per valorizzare quell’appezzamento fin qui di assoluta inedificabilità.

Quale migliore occasione dell' Expò del 2015?

La variante Romani prevede infatti un “primo utilizzo” dell’area per l’Expò e poi un “riutilizzo dell’edificato con le seguenti destinazioni: direzionale, produttivo, residenza, edilizia residenziale convenzionata, artigianale espositivo, commerciale, intrattenimento, centro ricreativo bambini e ragazzi, centro anziani, centro per l’innovazione tecnologica nell’impresa, spazio espositivo per mostre continue, teatro, Spa e centro di medicina estetica, asilo nido, scuola materna, campo sportivo, sedi di Protezione Civile, Croce Rossa, Carabinieri, Banca d’Italia”. […] Così, varata la variante, i Cabassi dovranno pagare a Paolo Berlusconi un altro pacco di milioni. E l’assessore agli Affari Familiari, a operazione compiuta, potrà dimettersi a Monza e andare a Roma a curare per il capo, dalla sua poltrona di sottosegretario alle Comunicazioni, il licenziamento di tutti quei comunisti che infestano la Rai. (Alberto Statera)

link dell'intervista a Romani: http://www.youtube.com/watch?v=xkwGnKxvh70

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