sabato 10 ottobre 2009

L'inganno di Silvio su "destra & sinistra"

Quelli di sinistra sono tutti cattivi e complottano contro di lui. Di quelli di destra non ne parla, ma si intende che siano tutti buoni e onesti.
Sgombro il campo dicendo che le mie idee sono più di sinistra che di destra.
Detto questo provo a fare qualche ragionamento.

Ci sono stati tanti grandi uomini di destra: Paolo Borsellino, Indro Montanelli, Beppe Alfano, Giorgio Ambrosoli. Solo per fare degli esempi.
Magari non avrei condiviso molte idee con loro, ma non posso non riconoscere che furono grandi esempi di persone perbene e se fossero stati Presidenti del Consiglio regolarmente eletti, non avrei avuto nulla da eccepire (se non sui singoli provvedimenti), perché sono sicuro che avrebbero governato da persone integerrime. Anzi, preferirei addirittura Indro Montanelli (profondamente di destra) come Primo Ministro a Dalema, Rutelli, Franceschini ecc.

Anche a sinistra ci sono delle brave persone insieme a gente che non dovrebbe neppure avvicinarsi al Parlamento. Tra questi ultimi annovero Bettino Craxi! Si. Non dobbiamo dimenticare che il Partito Socialista è un partito di SINISTRA.

Il punto quindi, non è essere di destra o di sinistra, ma fare il proprio dovere fino in fondo e con correttezza. Invece, visto che ognuno a ciò che si merita, noi abbiamo un Primo Ministro indagato che si fa le leggi per difendersi dai processi a suo carico, ministri incompetenti, parlamentari inesistenti (si va avanti a colpi di maggioranza) e un'opposizione che si dice dura e poi non va a votare in aula.

Veniamo ora alla decisione della Consulta.

I giudici della Corte Costituzionale hanno agito facendo il proprio dovere e ribadendo il terzo articolo della Costituzione:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."

Questo principio non vale solo nelle dittature, dove il dittatore è al di sopra della legge. Questi principi generali devono valere sempre ed in qualunque situazione, perché garantiscono libertà sia a chi ha idee di "sinistra" che di "destra".

Negli Sati Uniti, che sono la più grande e antica democrazia occidentale (e non sono certo comunisti) si è verifiato un caso analogo:
Bill Clinton fu chiamato in causa da Paula Jones per una storia a sfondo sessuale risalente a quando Clinton era governatore. Clinton si rivolse alla Corte Suprema degli Stati Uniti :

Invano gli avvocati della Casa Bianca che già sono costati più di 2 miliardi di lire ai Clinton e ai sostenitori che finanziano la loro difesa, avevano argomentato che il presidente non può essere chiamato a rispondere di querele di parte mentre è in carica, che è troppo preso dalle cure dello Stato per poter perdere tempo a difendersi da una donnetta mitomane. Il giudice Stevens, che ha scritto il dispositivo della sentenza, ha concluso, con ovvia, esemplare saggezza: "Certamente il capo dello Stato non può essere esposto ad azioni legali per le conseguenze delle sue decisioni prese in quanto capo dello Stato... Ma la causa intentata dalla signora Jones non riguarda atti presidenziali, ma azioni personali e private, per le quali egli deve essere chiamato a rispondere come qualsiasi altro cittadino... Rinviare la celebrazione della causa al termine del suo mandato significherebbe negare alla signora il suo diritto al ricorso legale per un tempo eccessivamente lungo... Pur nel rispetto dei suoi impegni, il presidente non può non trovare il tempo necessario per affrontare questa causa...".
Stiamo parlando dell'uomo più potente al mondo, che non attaccò i giudici della Corte, ma si presentò in tribunale per il processo.


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