giovedì 19 marzo 2009

Fahrenheit 451

Fahrenheit 451 è solo un libro di fantascienza come 1984, però a leggerlo (o rileggerlo) fa una certa impressione.
Si immagina un futuro (libro scritto nel 1953) in cui è reato possedere e leggere libri. Inoltre:

Da wikipedia:
"In questa società viene assicurato l'ordine sociale con regole ben precise. Tutti i cittadini rispettosi della legge devono utilizzare la televisione per istruirsi, informarsi e per vivere serenamente al di fuori di ogni inutile forma di comunicazione. La televisione come elemento ossessivo della società viene utilizzata dal governo per definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato."


Citazione dal libro:
"Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive."

Notate nessuna analogia con la situazione attuale?
Esempio pratico:
Lirio Abate e Peter Gomez scrivono sul loro libro “I complici” che l’attuale presidente del Senato Renato Schifani “negli anni Ottanta è stato socio con Enrico La Loggia della società di brookeraggio assicurativo Siculabrokers assieme al futuro boss di Villabate, Nino Mandalà, poi condannato in primo grado a 8 anni per mafia e 4 per intestazione fittizia di beni, e dell’imprenditore Benny D’Agostino, poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa”.
Nel “Se li conosci li eviti” Marco Travaglio riprende questa notizia e, invitato da Fabio Fazio in TV a “Che tempo che fa” a parlare del suo nuovo libro, cita questo episodio. Qui si scatena la polemica con minacce di querela.
Morale:
Finchè il fatto resta sui libri che pochissimi leggono (non è un mistero che si legge quasi niente in Italia) nessuna querela o denuncia. Quando il fatto si dice in TV (che è un mass media cioè raggiunge le masse) allora scatta la canea per nascondere il fatto tra urla e strepiti: i giornali scriveranno delle polemiche scaturite non del fatto!!

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